Le regole della narrazione: Giorgio Messori

1) Dimentica di essere a scuola.

2) Non farti mai condizionare dai sensi di colpa o da ipotetiche minacce di ritorsione.

3) Se c'è qualcosa che, mentre scrivi, ti fa paura o ti fa sentire in imbarazzo, buttati dentro a questa cosa perché forse ci troverai molte ragioni ed energie per scrivere qualcosa di interessante anche per gli altri.

4) Cerca di essere sincero e preciso.

5) Non essere mai astratto, scrivi sempre di cose concrete, vere, che ti sono vicine. È più interessante scrivere di una pozzanghera o di ciò che vedi in una passeggiata sotto il sole che non della minaccia nucleare che incombe sul mondo. Tra l'altro fai un miglior servizio alla causa contro il pericolo nucleare scrivendo di cose molto concrete che non ripetendo frasi rimasticate in discorsi fatti da altri.

6) Impara ad essere un po' stupido, cioè a non esercitare un eccessivo controllo su te stesso e a non cercare sempre argomenti intelligenti.

7) Scrivi immaginando di rivolgerti a una persona che ami.

8) Se racconti qualcosa, non spiegare quali sensazioni hai provato, non dare tante spiegazioni. Mostra le situazioni che hai vissuto o immaginato senza mai dichiarare o spiegare nulla.

9) Fidati del tuo orecchio quando rileggi ciò che hai scritto, senza preoccuparti troppo delle regole grammaticali.

10) Rileggendo, impara a cancellare ciò che non ti piace molto e a lasciare solo ciò che ti piace di più.

— Giorgio Messori,
Decalogo per un corso scolastico di scrittura creativa, 1997

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