Usa il dialetto se vuoi la cosa stessa.
La parola del dialetto è sempre incavicchiata nella realtà, per la ragione che è la cosa stessa, appercepita prima che imparassimo a ragionare, e non più sfumata in seguito dato che ci hanno insegnato a ragionare in un'altra lingua. Questo vale soprattutto per i nomi delle cose.
Ma questo nòcciolo di materia primordiale (sia nei nomi che in ogni altra parola) contiene forze incontrollabili proprio perché esiste in una sfera pre-logica dove le associazioni sono libere e fondamentalmente folli.
Il dialetto è dunque per certi versi realtà e per altri versi follia.
— Luigi Meneghello, Le carte, 1999
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