Accogli le bizzarrie dell'immaginazione.

[Grazie a Edgar Allan Poe] ho visto che l'immaginazione è capace di andare per i sentieri più neri e poi, improvvisamente, di uscire al sole della bizzarria, dello strano, del comico... C'è come un'attrazione e repulsione fra comico e tragico, fra buio e luce...
Con Poe ho capito quanto sia complesso il mondo dell'immaginazione, e ho pensato che la stessa persona che scriveva "Berenice" o "Ligeia" era quella che scriveva "Re peste" o la storia del cuoco francese o "X-ing a piece".

Per me è stata anche la scoperta del contrasto dell'immaginazione che sentivo dentro di me: prima credevo di dover eliminare una delle due parti, con Poe ho capito che potevano benissimo convivere.

— Stefano Benni, Leggere, scrivere, disobbedire, 1999

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