In Italia siamo più scrittori che romanzieri

Romanzieri per Moravia sono quelli che si esprimono solo attraverso i fatti e i personaggi; scrittori sono quelli che inventano un linguaggio, una forma, uno stile particolare. Ora, prendendo per buona questa distinzione si può dire che fino a tutti gli anni cinquanta in Italia c'erano parecchi romanzieri; negli anni sessanta, gli anni delle avanguardie, hanno prevalso invece gli scrittori. [...]

Questo tipo di letteratura autoreferenziale ha prodotto "libri", alcuni anche molto belli, come ad esempio "Le città invisibili" di Calvino, ma romanzi quasi nessuno.

A dir la verità, l'Italia è sempre stata una terra di letterati, e perciò ricca di scrittori e scarsa di romanzieri, almeno fino a Manzoni e Nievo che erano entrambe le cose.

Questo conflitto scrittore-romanziere ha avuto conseguenze chiaramente avvertibili nella nostra narrativa. Per esempio dietro ogni romanzo italiano si sente sempre lo scrittore incapace di dimenticarsi nei fatti e nei personaggi e preoccupato invece di farci ascoltare la propria voce.

— Raffaele La Capria, 1990

Hammerbrook - City can this really be true?

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