La narrativa basata su fatti realmente accaduti

Come ci insegnavano i classici, mentre la storia racconta ciò che è accaduto, il romanzo racconta quel che avrebbe potuto accadere, o che potrebbe accadere nel presente, o che potrà. Il modo di conoscere della narrativa è olistico, ambiguo, emotivo, ma non per questo del tutto irrazionale: conosce, o cerca di conoscere, una verità più radicale e profonda di quella che ci fornisce la cronaca: quando si impiccia con la storia è per dire quel che la storia o la politica non possono dire perché non hanno le prove (su questa ambizione restò interrotto Petrolio di Pasolini).
Ogni bisogno di "confrontarsi col vero" dev'essere contestualizzato: negli anni Settanta il romanzo-verità e i "franchi narratori" reagivano allo sperimentalismo e all'avanguardia; negli anni Novanta si disseppellivano "asce di guerra" per smascherare le rimozioni del potere; ora reagiamo al mare di storie insulse e inutili ma insieme riveliamo il ventre molle della nostra contemporaneità.

— Walter Siti, "La fine delle storie", la Repubblica, 19/7/2013


Commenti

Post più popolari