I consigli di Willa Cather a un aspirante scrittore
Anni fa, quando stavo iniziando, ho avuto la fortuna di incontrare la grande Willa Cather. Con l’audacia della gioventù le ho chiesto quale consiglio avrebbe voluto dare a un aspirante scrittore e lei ha così risposto:
“Il mio consiglio all’aspirante scrittore è di iniziare lentamente, scrivendo cose brevi e dimesse: telegrammi, flipbook, lettere al direttore, foulard con aforismi, didascalie, bigliettini dei baci perugina ed errata corrige.
Quando pensa di esser pronto, potrà passare a cose più sfidanti: procure, correlativi oggettivi, drammi di passione, diatribe senza motivo, classici minori, manifesti, mezzetinte, ossimori, chart di power point, tesine e bolle papali.
E soprattutto, che non si dimentichi mai che la penna è più potente del forcone. Voglio dire che scrivere, dopo tutto, è molto più divertente che zappare la terra. Tanto per capirci, gli scrittori non devono svegliarsi alle cinque di mattina per spalare sterco. Per quanto mi riguarda questo è sufficiente per dargli un bel vantaggio.”
Willa Cather poi mi ha raccontato tante altre cose, meravigliose e sagge, mi ha svelato i segreti del mestiere e mi ha mostrato come ordire una rete di parole per catturare il pulviscolo evanescente della vita. Sfortunatamente non ricordo più nulla.
Ricordo tuttavia la sua risposta, quando le ho chiesto: “Se potesse indicarmi una sola regola da seguire, quale sarebbe?” Ha fatto una pausa, ha abbassato gli occhi per un istante, poi finalmente ha detto: “Mai indossare scarpe marroni con un abito blu.”— Michael O’Donoghue, How to Write Good, 1970
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