Gli autori comici non hanno vita facile: per questo devono imparare a riciclare

Quando Cliff Richard canta "Summer Holiday" e gli Oasis "Wonderwall", nessuno si permetterebbe mai di urlare "Fuori! L'abbiamo già sentita!". I commediografi si lamentano spesso del fatto che i cantanti hanno vita facile. Se un comico ripete la stessa battuta —non importa quanto buffa— davanti allo stesso pubblico per più di una volta, nel migliore dei casi verrà accolta con indifferenza, nel peggiore da "buuu!" e uova marce. Questo è il motivo principale per cui la tv divora così tanto materiale comico e per cui molti artisti non vogliono assolutamente andare in diretta televisiva.

È sicuramente vero che i comici e i loro autori hanno sempre bisogno di materiale nuovo ma, a volte, le barzellette possono essere più riciclabili di quanto si pensi. Ciò è in parte dovuto al fatto che il comportamento umano tende ad autoriciclarsi con una rassicurante regolarità.
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Uno degli sketch più celebri della famosa serie satirica inglese con pupazzi "Spitting Image" faceva vedere Margaret Thatcher che si recava al ristorante con un gruppo di suoi ministri. La Lady di ferro ordinava un piatto a base di carne. "E per i vegetali?", si informava il cameriere. "Oh, prendono lo stesso che prendo io".

Qualche anno dopo, quando la nazionale di calcio inglese non riuscì a qualificarsi per la Coppa del Mondo, la stessa barzelletta venne riciclata, solo che allora al ristorante c'erano il mister Graham Taylor e i suoi giocatori. Lo scherzo, di fatto, può essere applicato a qualsiasi persona di qualsiasi settore e ai relativi team non proprio competenti, e indubbiamente verrà riutilizzata ancora per molti anni.

— John Byrne, Scrivere testi comici, 2003

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