La logica della differenza

Per cogliere meglio il concetto di non-Tutto, può essere utile prendere in considerazione un meraviglioso scambio dialettico in "Ninotchka" di Lubitsch: l'eroe entra in una caffetteria e ordina un caffè senza panna; il cameriere risponde: "Spiacente, ma abbiamo finito la panna. Posso portarle un caffè senza latte?" In entrambi i casi, il cliente riceve solo caffè, ma questo caffè-Uno è ciascuna volta accompagnato da una diversa negazione, prima caffè-senza-panna, poi caffè-senza-latte. (In modo simile, nel 1990 gli abitanti del blocco orientale europeo non chiedevano solo democrazia-senza-comunismo, ma anche democrazia-senza-capitalismo).

Qui troviamo la logica della differenza, in cui la mancanza costituisce un tratto positivo — paradosso reso deliziosamente da una vecchia battuta jugoslava sui montenegrini (che nella ex Jugoslavia erano stigmatizzati come individui pigri): perché un montenegrino, quando va a letto, mette due bicchieri, uno pieno e uno vuoto, sul comodino? Perché è troppo pigro per decidere se avrà sete durante la notte. Il punto essenziale della battuta è che l'assenza stessa deve essere registrata positivamente: non basta avere un bicchiere pieno d'acqua, dal momento che, se il montenegrino non avesse sete, semplicemente lo ignorerebbe — questo fatto negativo deve essere registrato, il non-bisogno-di-acqua deve materializzarsi nel vuoto del bicchiere senz'acqua.

Un equivalente politico si può trovare in un'altra battuta, ben nota nella Polonia socialista. Un cliente entra in un negozio e chiede: "Probabilmente non avete burro, o sì?" La risposta: "Spiacente, ma questo è il negozio che non ha la carta igienica; quello che non ha il burro è dall'altro lato della strada!".


— Slavoj Žižek, Žižek's Jokes, 2014
 this really be true?

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