Non uccidere i tuoi personaggi.
D. ... Lei sostiene che uno scrittore è in grado di inventare solo un numero limitato di personaggi.
R. Credo che in questo mondo esista un numero molto limitato di personaggi, tanto più limitato se a maneggiarlo è una sola persona. Nei più grandi romanzieri ci si imbatte di continuo negli stessi personaggi che tornano con nomi diversi. Le dico di più: nel mondo ci sono poche facce e pochissime storie.
D. Che consiglio darebbe a un giovane scrittore alle prese con questo problema?
R. Un ottimo consiglio è: "non uccidere mai il tuo personaggio". Ecco perché uno come P.G.Wodehouse è stato tanto brillante. Ha un numero limitato di personaggi e ora ha più di ottant'anni e continua ancora a produrre storie intelligenti e fresche come faceva sessant'anni fa.
D. I personaggi sono sempre a sua disposizione.
R. Conosce le sue possibilità — per questo non li ammazza mai. Un romanziere, quando sta per arrivare alla fine dell'ultimo capitolo ha questa rovinosa tentazione di pensare: "Bene, adesso fuori dalle scatole, un bel colpo e via la testa," così li uccide, uno lo butta in un burrone, un altro lo fa schiantare con l'auto, insomma li toglie di mezzo. Poi scrive un altro romanzo e si accorge che non riesce a pensare a nessun altro di cui scrivere, per cui deve riproporre le stesse persone con nomi e connotati diversi.
— Evelyn Waugh, intervista televisiva, Monitor (BBC), 1964
Hammerbrook - City can this really be true?
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