Appiccicare insieme lunghe sfilze di parole
La scrittura moderna, nella sua espressione peggiore, non consta nello scegliere le parole in funzione del loro senso e nell’inventare immagini per rendere più vivo l’effetto. Ma piuttosto nell’appiccicare insieme lunghe sfilze di parole che sono già state ordinate da qualcun altro e nel rendere il risultato presentabile con un trucchetto.
Questo modo di scrivere piace perché è facile. Ed è ancora più facile – e veloce – quando ci hai fatto la mano.
Uno scrittore scrupoloso, in ogni frase che scrive, si porrà almeno quattro domande, cioè: Cosa sto cercando di dire? Con quali parole lo dirò? Quale immagine o espressione lo può rendere più chiaro? Questa immagine è abbastanza fresca da poter sortire un effetto? E probabilmente aggiungerà altre due domande: Lo posso dire con meno parole? Ho detto qualcosa che suona male e va cambiato?
Ma tu non sei costretto a fare tutta questa fatica. Puoi dribblare del tutto il problema: spalanca la mente e fai entrare parole ed espressioni prefabbricate. Saranno loro a costruire le tue frasi al posto tuo – addirittura entro certi limiti a pensare i tuoi pensieri al posto tuo – e all’occorrenza sbrigheranno l’importante servizio di occultare le tue intenzioni anche a te stesso.– George Orwell, Politics and the English Language, 1946
Hammerbrook - City can this really be true?
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