Perché il mondo è venuto male? Indaga.

Fin dal primo romanzo, Scuola di nudo, par­lavo espli­ci­ta­mente di gno­sti­ci­smo. Però, anche all’interno dello gno­sti­ci­smo, non è che dav­vero penso quello che pen­sa­vano gli gno­stici: è una spe­cie di meta­fora. La verità è che non rie­sco a stac­carmi da un mate­ria­li­smo molto tenace. Con­ti­nuo a essere con­vinto che il mondo non abbia senso e che l’uomo sia un ani­male venuto male, con un’anomalia nel cer­vello, per cui si fa delle domande che gli altri ani­mali non si fanno.

Però, den­tro a que­sta ano­ma­lia pare che la mente umana non rie­sca a fare a meno dell’assoluto, dell’infinito. È suc­cesso sem­pre, in tutti i secoli. Solo che que­sto asso­luto non sap­piamo bene che cos’è, si rie­sce a imma­gi­narlo solo in nega­tivo, non è mai con­vin­cente. Quindi, se tu rove­sci il ragio­na­mento, ecco che vien fuori lo gno­sti­ci­smo. Ossia, sic­come l’assoluto non sai mai com’è fatto, ti sem­bra che visto dall’assoluto – come dire – sia que­sto mondo a non andar bene, a essere una spe­cie di brutta copia di una cosa che, forse, sta lassù. Ma sic­come quest’assoluto non sai com’è, non ti rie­sce di arre­darlo in alcun modo. O almeno io non ci rie­sco, per­ché i vari para­disi di tutte le reli­gioni sono tutti piut­to­sto kitsch. Quindi, rove­sciando il punto di vista, nasce l’idea del demiurgo, ossia di uno che ha pro­vato a fare la copia di un mondo venuto bene, e gli è venuto male: che è l’idea fon­da­men­tale dello gno­sti­ci­smo.

Direi che è una spe­cie di gno­sti­ci­smo rove­sciato, per cui il male a me inte­ressa e mi piace per­ché è la rive­la­zione del trucco: il male che c’è in que­sto mondo ti fa vedere come il demiurgo abbia scas­sato un sacco di cose, è come l’impronta digi­tale del cat­tivo demiurgo. Se fosse stato bravo non avrebbe lasciato trac­cia delle pro­prie male­fatte, invece le ha lasciate, eccome, e sono per l’appunto il male nel mondo.

— Walter Siti, intervista di Christian Raimo, Rolling Stone Italia

Commenti

Post più popolari