Fregatene (moderatamente) di giornali e giornalisti

Se ti senti abbastanza sicuro di te, fiducioso nella tua forza - e devo, ahimè, aggiungere, se non hai bisogno per vivere dei "frutti del tuo lavoro" - ti consiglio (ma fai attenzione che se ne paga lo scotto) di fregartene dei giornali e dei giornalisti.

È proprio dei giornalisti intrattenere il pubblico con ciò che domani lo interesserà meno di oggi. Come intenderti con loro tu che... Ciò malgrado, sii modesto. Non basta essere trascurati dalla propria epoca per risvegliarsi cinquant'anni più tardi Keats, Nietzsche, Baudelaire o Stendhal. Ma ti è consentito aspirare alla loro gloria e preferire quel miraggio reale al successo.

Che, in futuro, un adolescente pensoso e simile a quello che potevo essere io, immergendosi nella mia "Aminta" o in qualche altro mio libro a cui io abbia affidato il mio pensiero nella forma più musicale, senta battere il suo cuore come il mio batteva leggendo: "Better be (ecc., citare Keats), e dica: "Eccoti, più vivo per me del più vivo tra i miei amici, André Gide, e non rimpiango che tu sia morto; se vivessi ancora, non ti conoscerei": per questo darei tutti gli encomi del presente, e il mio posto all'Accademia. O Keats, o Baudelaire, o Verlaine, o tanti altri la cui sete ardente non è stata subito appagata, non vi invidio solo i vostri allori postumi, ma la vostra speranza e la vostra attesa dolorosa. È nella vostra passione che voglio innanzitutto essere come voi.

— André Gide, Conseils au jeune écrivain,
pubblicato postumo sulla N.R.F.

Hammerbrook - City can this really be true?

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