La letteratura è intuizione, cioè conoscenza pre-logica.

[La letteratura è] una conoscenza pre-logica, come ha detto María Zambrano, di ordine puramente intuitivo, senza la quale tuttavia la conoscenza logica non potrebbe darsi, perché come insegnano gli epistemologi la pura logica non è sufficien­te alla conoscenza, neppure a quella scientifica.

La letteratura, come la scienza, è ovviamente creativa, nel senso che produ­ce qualcosa che prima non c'era, vale a dire che inventa. Ma al pari della scienza non si limita a questo, che è già straordi­nario: scopre. Nel senso che rivela qualcosa che esisteva già ma che non conoscevamo. Per esempio, Newton non ha "inventato" la legge di gravità: l'ha scoperta. E l'ha trasfor­mata in conoscenza logica con una formula matematica. La famosa storiella della mela che gli cade sulla testa è la me­tafora in versione aneddotica dell'importanza dell'intuizio­ne, cioè della conoscenza pre-logica. Certo la mela avrebbe continuato a cadere in eterno anche senza Newton, solo che egli ha intuito il perché della caduta e l'ha esplicitato con una formula scientifica.

— Antonio Tabucchi, Di tutto resta un poco - Letteratura e cinema, 2013.

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