Niente trucchi

Una volta ho sentito Geoffrey Wolff dire a un gruppo di aspiranti scrittori: "Niente trucchi da quattro soldi". Ecco un'altra frase che dovrebbe andare su una scheda sei-per-dodici.

Anzi, io la correggerei un po'. "Niente trucchi". Punto e basta.

I trucchi non li sopporto. Quando leggo narrativa, al primo segno di trucco o di trovata, non importa se da quattro soldi o elaborata, mi viene istintivo cercare riparo. In definitiva i trucchi sono noiosi e io tendo ad annoiarmi facilmente, il che potrebbe avere qualcosa a che fare con il periodo limitato di attenzione di cui sono capace.

Ma la scrittura estremamente elaborata e chic o quella chiaramente stupida mi fanno veramente venire sonno.

Gli scrittori non hanno bisogno di ricorrere a trucchetti e trovatine né sta scritto che essi debbano sempre essere i più in gamba di tutti. A costo di sembrare sciocco, uno scrittore a volte deve essere capace di rimanere a bocca aperta davanti a qualcosa, qualsiasi cosa —un tramonto o una scarpa vecchia— colpito da uno stupore semplicemente assoluto.
— Raymond Carver


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