Amo gli scritti che scorrono
"Amo tutto ciò che scorre", disse il grande Milton cieco dei nostri tempi [James Joyce, n.d.r.]. Pensavo a lui stamattina quando mi son destato con un grande urlo di gioia: pensavo ai fiumi e agli alberi e a tutto quel mondo notturno che egli esplora.
Sì, dicevo a me stesso, anch'io amo tutto ciò che scorre: fiumi, fogne, lava, sperma, sangue, bile, parole, frasi. Amo il liquido amniotico quando sprizza dal suo sacco. Amo il rene coi suoi calcoli e la renella e roba simile; amo l'orina che si versa calda e lo scolo che scorre all'infinito; amo le parole degli isterici e le frasi che si riversano come dissenteria e rispecchiano tutte le immagini morbose dell'animo; amo tutti i grandi fiumi come il Rio delle Amazzoni e l'Orinoco, dove uomini pazzi come Moravagine navigano su una scialuppa attraverso il sogno e la leggenda e affogano nella cieca bocca del fiume.
Amo tutto ciò che scorre, anche il flusso mestruale che si porta via il seme infecondato. Amo gli scritti che scorrono, siano essi ieratici, esoterici, perversi, polimorfi o unilaterali.– Henry Miller, Tropico del Cancro, 1934
Hammerbrook - City can this really be true?
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