Celebra la tua vita, scrittore.

Di notte, quando tutto fa uisc uosc!, quando tutti i personaggi dissotterrati strisciano fuori dai loro nascondigli per dare spettacolo all'ultimo piano del mio cervello, discutendo, urlando, schiamazzando, volteggiando e anche nitrendo — che cavalli! – so che questa è l'unica vita, questa vita di scrittore, e il mondo può rimanere com'è, peggiorare, ammalarsi e morire, tutto insieme perché io non appartengo più al mondo, un mondo che si ammala e muore, che si pugnala senza sosta, che barcolla come un granchio amputato...  
— Henry Miller, da Nexus, 1960

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