Meglio con i pittori che con gli scrittori

Non ho mai trovato stimolanti gli altri scrittori. Ho sentito altri scrittori dire lo stesso, e non credo che la cosa sia dovuta a gelosia o diffidenza.

Mi sembra che gli scrittori francesi non la pensino così, e che a loro piaccia incontrarsi per discutere del proprio lavoro. Io non riesco ad immaginare nulla di peggiore, o di più pericoloso, che discutere il mio lavoro con un altro scrittore. Mi darebbe una spiacevole sensazione di nudità. Tenersi per sé il proprio lavoro di scrittore è più una caratteristica degli inglesi e degli americani. E naturalmente io mi ci ritrovo.

Credo che tra gli scrittori il reciproco disagio derivi dal fatto che, se scrivono narrativa, sono tutti in qualche modo sullo stesso livello. Le loro antenne invisibili sono alla ricerca di identiche vibrazioni nell'aria — o, per usare una metafora più avida, essi nuotano insieme, alla stessa profondità, pronti a inghiottire lo stesso plancton alla deriva.

Io mi trovo molto meglio con i pittori, e la pittura è l'arte più vicina alla scrittura. I pittori sono abituati a usare gli occhi, e uno scrittore fa bene a imitarli.

– Patricia Highsmith, Plotting and Writing Suspense Fiction, 1966

Hammerbrook - City can this really be true?

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