Schiudere la porta sul mondo dei personaggi
I miei libri non nascono nella mente, crescono nel ventre. Non scelgo l'argomento, è lui a scegliere me. Il mio lavoro consiste nel dedicare alla scrittura tempo, silenzio e disciplina sufficienti affinché i personaggi prendano vita e arrivino a parlare da soli. Non li invento: so che vivono in una misteriosa dimensione, in attesa che qualcuno li faccia venire al mondo.
Ogni 8 gennaio, quando comincio un nuovo libro, celebro una breve cerimonia per richiamare spiriti e muse, poi appoggio le dita sulla tastiera e lascio che la prima frase si scriva da sola, esattamente come accadde la prima volta. Non ho un progetto, non so che storia racconterò. Quella frase iniziale schiude una porta dalla quale mi affaccio timidamente al mondo in cui si trovano i personaggi, che a poco a poco cominceranno a rivelarsi con contorni più precisi, ognuno con la sua voce, il suo passato, il suo carattere, le sue manie e grandezze. Nel lento esercizio della scrittura quotidiana la storia si definisce in modo naturale.
Gli eventi e le persone conosciute nel viaggio della mia vita sono la mia fonte di ispirazione. Per questo cerco di vivere con passione, esponendomi a tutti i venti e senza temere gli inevitabili dolori.— Isabel Allende
Hammerbrook - City can this really be true?
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