Fai lavorare il subconscio al posto tuo.

MICE (Maestro): Quanto dovresti scrivere ogni giorno?

Y.C. (Your Correspondent): La cosa migliore che puoi fare è fermarti quando stai andando bene e hai già in mente il seguito della storia. Se lo fai tutti i giorni in cui scrivi, non ti bloccherai mai. È la cosa più utile che possa dirti, perciò cerca di ricordarla.

MICE: Lo farò.

Y.C.: Quando stai andando bene fermati e non pensarci più su, non devi più preoccuparti del romanzo finché non ricominci il giorno dopo. In questo modo il tuo subconscio ci lavorerà su per tutto il tempo. Ma se tu ci pensi consapevolmente o ti preoccupi, lo ucciderai e il tuo cervello sarà già stanco prima ancora che cominci. Una volta che sei dentro il romanzo non fare il vigliacco: preoccuparsi sulle proprie capacità di fare progressi il giorno dopo è come tirarsi indietro davanti a un'azione inevitabile. Non hai scelta: devi andare avanti. Dunque non ha senso preoccuparsi. Devi imparare questa cosa se vuoi scrivere romanzi. La parte difficile di un romanzo è terminarlo.

MICE: Ma come si impara a non preoccuparsi?

Y.C.: Non pensandoci. Appena cominci a pensarci, fermati. Pensa a qualcos'altro. È una cosa che devi imparare.

— Ernest Hemingway, da "Monologue to the Maestro: A High Seas Letter", Esquire, Ottobre 1935.


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