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Salva il punto e virgola.

Il primo aprile del 2008 una notizia di agenzia, in Francia, sosteneva che Nicolas Sarkozy fosse intervenuto a difesa del declinante punto e virgola, e che avesse prescritto di usarlo nei documenti ufficiali francesi almeno tre volte per ogni pagina. Era un pesce d’aprile, ma come ha subito notato il “Guardian”, una sua pur minima plausibilità lo scherzo l’aveva: la legittima esistenza del più controverso e anche misterioso fra tutti i segni di interpunzione è argomento di una discussione ricorrente. Alcuni pensano che il punto e virgola sia destinato a scomparire, e che in fondo è anche giusto che ciò accada. Il giorno in cui dovesse succedere veramente, quegli stessi se ne accorgeranno perché non sapranno più come comporre l’emoticon che ammicca, ;-). Tale emoticon realizza il sogno di Jean-Jacques Rousseau: la creazione di un “punto d’ironia” che avvisi il lettore che quanto sta per leggere non va interpretato alla lettera. In Italia occorrerebbe il “punto di grado zero”, da usar...

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